La nota blu
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“Va bene, adesso devo chiudere”, uno smartphone torna in tasca, poi di nuovo fra le mani, con la telecamera ferma a riprendere. Il marciapiede, gli slarghi di una piazza si scambiano passanti e i colori delle loro giacche, chiusi su pensieri, parole non dette, l’ultimo litigio, sorrisi per la piccola grande vittoria, e qualcuno comincia a fermarsi, lascia perdere la corsa, la fretta, rallenta aggiustandosi il bavero, guardando gli altri, guardando lei. Che ci faccio qua? Perché no.
Il silenzio passa fra i pensieri con domande che posano le attese, li riunisce tutti fra interstizi incolori di cielo, si fa sipario scostando capelli, accendendo sguardi. La voce era già lì, da un’ora, scesa da casa dopo un caffè energico e zero zuccheri, tutto a mente, la mente sgombera. La chitarra accordata vicino al muretto, il microfono all’altezza necessaria, la scenografia essenziale dell’amplificazione.
Click. Si accende a grappoli l’attenzione del pubblico, sottratto ai programmi, per qualche minuto, consegnato così alla zona a traffico limitato del suo magma interiore, desideroso di ritmo, compagnia, suono. Lei canta per sé, per ogni sé, distingue l’attenzione rapita dalla sua libertà, porta il silenzio nel cuore, canta per lui. Canta, per arte, per amore, per passione. Perché è in contatto con la sua voce, che è corpo e mistero. Una nota, una nota più delle altre resta sospesa, cattura ascolti singulatim “ad uno ad uno”. Centra il punto di enigma, offrendo il proprio. Crea tacita relazione nel suono. Ama. È la nota blu, come avrebbe detto Chopin. Non esiste in sé, nasce dall’in-canto. Dalla voce che è alata, in perdita, spreco, incontrando l’altro. Per strada, per caso. Click. Per un’ora gli artisti di strada potrebbero isolare rumori frastuoni o solitudini assordanti, disseminando note blu, rigenerando volti, ripescando poetiche risposte a perché mai cercati. Immaginiamo così tante, tantissime vie o piazze d’Italia, con musicisti, talenti cantati dalla loro voce.
Le parole di questo blog cercano uguale emozione. Un canto per strada, la nota blu della scrittura, per passanti distratti, che si ritrovino conquistati dal suono prima ancora che dal significato, da uno spettacolo inatteso, che sospende, allarga orizzonti, fa risuonare la nostalgia del proprio. Grazie a Sabrina Dolci, emiliana artista di strada e musicista nei club, che ci ha concesso la nota blu di questo video, girato a Campo dei Fiori a Roma. Grazie a Laura Pigozzi, psicanalista e docente di canto milanese, che non sa di avermi prestato la sua voce e il fascino di alcuni passaggi introspettivi sulle sonorità.
Cristina