Muriel – Ricerche in biblioteca
Parte prima, Scenari d’Altino.
Quarto D’Altino, 26 febbraio 2012
Il pomeriggio, freddo e nuvoloso, non prometteva nulla di buono. Laura, alzandosi il bavero del cappotto, attraversò la strada quasi deserta. Davanti ai suoi occhi si stagliava alto il palazzo di marmo della Biblioteca comunale. Dopo aver percorso rapidamente la scalinata che immetteva alla porta d’ingresso al pubblico, spinse in avanti la portentosa anta con leggero tocco della sua mano; superò un atrio circolare e proseguendo in direzione rettilinea si trovò ad attraversare un lungo corridoio bianco, abbellito lungo le pareti da diversi busti. Illustri sconosciuti, per quanto avessero il nome segnato da una targhetta sottostante. Rallentò il passo per leggere almeno di sfuggita qualcosa, ma lo rese presto più spedito per raggiungere un’altra porta, posta alla fine del corridoio. Aprì facilmente anche questa ed entrando nella prima sezione della biblioteca capì subito di trovarsi un posto speciale: c’erano libri ovunque, ordinatamente disposti su scaffali di legno massiccio e ricami d’oro sul soffitto. Stretti corridoi separavano le file parallele dei volumi e, intersecandosi con altri corridoi simili, si allargavano in raccolte zone di lettura: vi erano infatti piccole scrivanie, sedie e lampade da tavolo adibite alla consultazione e alla lettura dei testi. Laura si addentrava in questo suggestivo labirinto, roteando intorno a se stessa per guardarsi intorno. C’erano solo libri e silenzio. Quell’atmosfera quasi sospesa nel tempo fu improvvisamente interrotta dalla voce gentile di una signorina che, avvicinandosi da chissà dove, si rivolse a lei: «Buonasera Laura, hai bisogno di aiuto?». La giovane lettrice, sorpresa nel sentirsi chiamare per nome, rimase perplessa dinanzi a quell’invito inatteso e, dopo un istante di titubanza, rispose prontamente: «Vorrei consultare qualche libro sugli Angeli!».
«Certo, seguimi», e con andatura leggera la signorina fece strada all’interno della lunga libreria. Raggiunto uno scaffale di libri per lo più molto antichi, lo mostrò a Laura: «Questo è il punto da cui potrai cominciare la tua ricerca. Ricorda che dopo aver scelto i volumi, potrai decidere di leggerli qui o portarli a casa, chiedendoli in prestito all’accettazione. Fai pure con comodo!». E sorridendole si allontanò, svanendo dal suo sguardo.
Laura sollevò il volto e si perse, non sapeva da dove iniziare. I libri erano talmente tanti e la libreria era alta quindici ripiani e lunga chissà quanto. Cercò di misurarla con gli occhi: impossibile, non finiva mai. Provando a riprendersi dall’iniziale smarrimento, decise d’iniziare dal ripiano posto all’altezza del volto. Cominciò a scorrere con il dito i titoli dei vari testi: “Angeli con noi, Gerarchie Angeliche, Gli Angeli nella Bibbia e Angeli Custodi”. Angeli Custodi. Su questo fermò la mano e lo scelse entusiasta. Tirato fuori dallo scaffale, gli diede una leggera spolverata e se lo pose fra le braccia. Riprese quindi a passare in rassegna i titoli dei libri, soffermandosi su “Contatti Angelici”. «Anche questo potrebbe darmi un aiutino», ed estrasse così il secondo, sorreggendolo insieme all’altro. Nonostante la poca familiarità con quel luogo, Laura si sentiva a suo agio in mezzo a tutti quei libri che chiedevano di farsi conoscere. Li prendeva, col dorso della mano liberava la copertina dal velo di polvere, li scrutava proprio come se le potessero dire qualcosa, li teneva o li riposava, guidata dall’istinto. Così scartò nettamente Angeli con noi, Gerarchie Angeliche, Gli Angeli nella Bibbia, e solo dopo qualche ripensamento Angeli Ribelli. Intanto Angeli Custodi e Contatti Angelici nonostante pesassero un accidente, bisognava portarli. Li poggiò un istante per terra, per esaminare lo scaffale un po’ più su, attratta da un grosso volume, molto antico e usurato, Opus Angelorum. Lo afferrò con qualche difficoltà, data la sua grandezza, ripulì la copertina dalla polvere e finalmente lo aprì: al suo interno vi erano infiniti elenchi di nomi di angeli, ma la sua attenzione fu richiamata dal sottotitolo “Rivelazioni ad Ancilla T.”. Richiuse il libro, pensando di caricarlo insieme agli altri, ma pesava troppo, quindi per ora tornava a posto. Complicato anche riposizionarlo: si fece più alta sulla punta dei piedi e tese più che poté le braccia, diede una spinta al dorso del libro riuscendoci al primo tentativo, poggiando il mento sulla spalla destra per non respirare la polvere. Lungo la traiettoria del suo sguardo aperto sul vuoto, ondeggiava intanto, verso il basso, qualcosa di sottile, scivolato dal volume appena rimesso dov’era, simile a un fiore. Accostò lentamente le braccia al corpo, ritornò con tutta la pianta dei piedi per terra e si piegò sulle ginocchia, per vedere da vicino cosa le fosse atterrato accanto. Sì, aveva visto bene, era un fiore. Assicurandosi con lo sguardo di essere ancora sola, lo raccolse con cautela. Era un’orchidea rosa, schiacciata dalle pagine del testo, ma incredibilmente profumata e fresca, anzi sembrava appena colta, improvvisamente non più sgualcita, com’era sembrata a prima vista. Più la ammirava più ne era attratta. Anche questo doveva portarla con sé: con un gesto rapido, la dispose all’interno di uno dei due volumi, lì sul pavimento, senza curarsi di spiegazzarla di nuovo. Si alzò e stringendosi al petto i libri, si diresse al banco dell’accettazione, dove stava ad aspettarla la signorina sua guida.
«Bene Lauretta, cos’hai preso? Uhm! Angeli Custodi e Contatti Angelici. Interessante!».
«Sì grazie, sono per una ricerca scolastica», rispose fermamente, mettendo al riparo il segreto che già quel fiore rappresentava per lei.
«Bene, compila questo modulo, per richiedere il prestito», le disse la ragazza, porgendole un foglio.
«È già completato?», osservò Laura con gli occhi fissi sui propri dati. Alzò lo sguardo e incontrò l’azzurro luminoso e lucente degli occhi della sua interlocutrice, che sorvolando sul suo stupore aggiunse: «Devi solo mettere la firma».
«Sì, certo, ma come conosce i… », provava a chiedere Laura, mentre si accingeva a firmare, ma la ragazza le tolse, sempre sorridendo, il modulo dalle mani, lasciandola con la penna a mezz’aria.
«Bene, attendi solo un attimo: devo ricopiare i tuoi dati su questo cartellino». Laura era confusa e non sapeva che dire.
«Ecco, questa è la tua tessera per accedere alla Biblioteca e ritirare i libri. La restituzione dei due volumi è tra massimo due mesi. Non dimenticarlo», concluse la giovane bibliotecaria porgendole il tesserino.
«Grazie e arrivederci!», rispose Laura. Prese i volumi in mano e si diresse verso l’uscita.
«Arrivederci Laura, a molto presto», sussurrò la bibliotecaria salutandola con la mano. Laura le dava già le spalle. Lei restava ferma mentre un fascio di luce assorbiva la sua figura.
To be continued
Leggi Muriel il prologo e la premessa
Cecile Caravaglios