Muriel – 29 Leggere fra le righe

Muriel – 29 Leggere fra le righe

Il pomeriggio del giorno dopo i ragazzi si diedero appuntamento sotto il salice, per risolvere l’enigma del biglietto saltato fuori dall’Opus Angelorum e, soprattutto, per decidere sul da farsi riguardo al quadro. John ed Henry raccontarono le difficoltà che avevano incontrato nell’interpretare l’incomprensibile scrittura e misero al corrente gli altri ragazzi dei consigli che Raffaele e gli angeli custodi avevano suggerito loro, per evitare di perdere di vista il vero significato del foglietto.

«A quanto pare, il biglietto non deve essere letto dalla stessa persona: se osservate attentamente, in questo momento, il biglietto è scritto in lingue tutte diverse e soprattutto ermetiche», disse John prendendo dalla tasca il misterioso pezzetto di carta, per mostrarlo a tutti.

  «Sì, guardate, non si capisce niente», replicò Henry prendendo il biglietto fra le mani.

Carletto, che era il più vicino ad Henry, scrutando il foglio osservò: «Per dire la verità, ci sono due righe che sono nella nostra lingua. Aspetta un momento … » e, sottraendo il prezioso foglietto all’amico lesse a voce alta: «in essi il giglio e la spada … ».

«Aspetta che scrivo», lo interruppe John, estraendo dalla tasca del giubbotto una penna e il foglio dove già erano state appuntate le righe tradotte il giorno prima; «Allora che hai detto? In essi il giglio e la spada … dai, continua … ».

«Posso? Bene, in essi il giglio e la spada, l’ampolla e la fiaccola … e poi è scritto in ebraico».

«In ebraico?», esclamarono in coro i ragazzini.

«Sì, perché?», chiese Carletto alzando lo sguardo verso i suoi amici che lo guardavano come se fosse un alieno.

«E tu come sai che è ebraico? Forse conosci questa lingua?», gli chiese Henry stupito.

«Certo che sì! Vi ricordo che la mia mamma è ebrea. Guarda Andrea, anche tu riconosci l’ebraico», disse Carletto, avvicinando il biglietto alla sorellina.

«Sì è vero, e riesco a leggere queste righe, sono nella nostra lingua … Attenzione agli inganni e alle lusinghe di false verità. Hai scritto John?».

«Certamente».

«Bene, ora tocca a me, vediamo se riesco a leggere qualcosa anch’io», si fece avanti Laura, prendendo il pezzettino di carta dalle mani di Carletto: «Wow! Sì, sì anche io distinguo una lingua conosciuta. Scrivi John … questo dovrà essere affidato alle quattro potenze e per sempre sussistere in esse… e poi, difficile proseguire».

«Aspetta Laura, mi passi il foglietto, voglio provarci di nuovo io», si rimise nel giro John, allungando la mano verso Laura.

«Vediamo, non si capisce niente, provateci di nuovo voi», si arrese subito il ragazzo, passando di nuovo il biglietto a Henry.

Guardando e riguardando il foglietto, i ragazzi si accorsero che le lingue utilizzate erano di nuovo cambiate. «E ora come si fa a capire quali righe sono state lette e quali no?», s’indispettì Laura.

 «Bella domanda», commentò Henry, voltandosi a guardare John.

«Non preoccupatevi, man mano ho contrassegnato con un numero le righe tradotte, quindi dovrebbe essere facile tenere sotto controllo il testo intero e capire quali parti siano state decifrate e quali no», rassicurò tutti John, soddisfatto del proprio operato.

«E allora quante ce ne restano ancora?», chiese Andrea.

«Secondo i miei calcoli dovrebbero rimanere  le ultime quattro righe,ma visto che a noi il testo non svela altro, non so a chi dobbiamo farli leggere».

« Che ne dite se domani lo mostro a mio padre e vediamo che succede? Glielo presento, senza svelargli niente», propose Laura.

«È una buona idea, perché no?», sostenne John, guardando i ragazzi per vedere se erano d’accordo.

«Sì Laura, prova tu, se non ci riesci pensiamo a qualcos’altro, anche se dobbiamo fare presto, ci stiamo trastullando un po’ troppo», disse Carletto pensieroso.

«Che vuoi dire?», chiese John

«Solo che con il quadro non siamo riusciti a concludere niente, anzi mi sembra che le cose si stiano complicando sempre più e  ho quasi l’impressione che stiamo perdendo tempo  ».

«Non sono d’accordo, questi sono stati giorni intensi, ricchi di novità», ribatté energica Laura, non riuscendo a capire a cosa alludesse l’amico.

«Ok, ma non si arriva mai a niente, è come se tutto venisse sempre messo in discussione».

«Carletto ha ragione, non abbiamo fatto nessun progresso, anzi ora forse c’è la possibilità di una tela falsa in giro e i nostri angeli non fanno niente per aiutarci», si schierò con lui John, ma non riuscì a finire la frase che i cinque spiriti si presentarono istantaneamente.

«Salve a tutti, ci avete chiamati?», esordì Violet, accostandosi a Laura.

«Per dire la verità no, stavamo solo dicendo che non vi prendete cura di noi », rispose fredda e pungente Andrea. Gli angeli si guardarono tra di loro un po’ spaesati, visto che la loro presenza era sempre costante accanto a loro e, come suo dovere, fu Roselin a rispondere alla ragazzina. «Non potevamo aspettarci di meglio da te, mia piccola Andrea, per lo meno ora consideri la nostra esistenza! Forse quello che non hai capito è che noi ci siamo sempre, ma non possiamo sostituirci a voi che avete la vostra testa pensante e la libertà di agire».

«Siete voi i veri interpreti e dovete anticipare ogni nostra mossa», continuò Jasmine.

«Bene, caro il mio Jasmine noi, fra le mani, abbiamo delle novità di cui voi già siete a conoscenza, ci sono delle righe scritte da voi, perché voi fate parte dei nove cori anglici, giusto?», s’intromise Carletto stizzito.

«Certo», rispose Jasmine un po’ perplesso, visto che immaginava dove volessero arrivare i ragazzini.

«Abbiamo anche delle informazioni su alcune tele false che girano insieme a quelle vere e che sono occultate, da qualche parte, nella scuola. Come vedete, forse, siamo a buon punto, ma non riusciamo a comprendere come dobbiamo proseguire», fece il suo ironico appunto Andrea.

«Che ne dite di aspettare domenica per parlare con Don Lorenzo? », rispose Roselin seraficamente.

I ragazzi si guardarono disarmati fra di loro, non si aspettavano una risposta così pronta e anche ovvia.

« È vero, Domenica verrà don Lorenzo a pranzo a casa mia! Ricordatevi che siete tutti invitati», esclamò Laura, dandosi una botta sulla fronte, stupita per averlo dimenticato.

«Ci saremo, non dubitare! E quindi domenica don Lorenzo saprà rispondere ai nostri quesiti?», intervenne Henry, fissando gli angeli.

«Ma perché don Lorenzo? Anche lui è implicato in questa faccenda?», chiese Carletto accigliato.

«Abbiate pazienza, domenica saprete», disse Jasmine sorridendo.

«Tuttavia, una dritta su queste righe che avete scritto potete darcela!», implorò Laura.

«Assolutamente no. Riguardo a questo argomento, dovrete aspettare e avrete delle sorprese. Ops! Carletto e Andrea, mi sa tanto che vostra madre vi cerca», suggerì Roselin ai bambini.

«Oh sì, è tardissimo, noi andiamo», gridarono i ragazzini.

«Domenica, verso mezzogiorno a casa mia. Io vado, mi raccomando, siate puntuali», ricordò a tutti Laura, alzando il tono della voce; poi, voltandosi, corse verso casa.

John ed Henry rimasero ancora un po’ accovacciati sotto il salice, ma l’arrivo delle prime ombre della sera fecero capire loro che era proprio arrivato il momento di rincasare. Si misero in piedi e si avviarono, ognuno immerso nei propri pensieri.

Cecile Caravaglios

To be continued

CONDIVIDI

contributor

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Contatti





Acconsento alla privacy policy


Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità e pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi di legge. Alcune immagini contenute in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio, qualora la loro pubblicazione volasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via email, per una loro immediata rimozione. L'autore el blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo. I contenuti testuali presenti su questo blog sono di proprietà degli autori, pertanto è considerata violazione ogni riproduzione senza citazione e preliminare richiesta di pubblicazione

Credits: Karma Communication